Un insetto per amico, anzi tanti, tantissimi.
Perché se ami un animale non puoi non amare la natura.
Sì l’idea è proprio quella di nutrire il tuo cane o il tuo gatto con gli insetti.

Ti è mai capitato di vedere il tuo cane o il tuo gatto giocare con una mosca? Il mio Maus, se un insetto gli si avvicina troppo, oltre a reagire stizzito, apre le fauci e lo mangia. Alè!

La Fao considera gli insetti gli alimenti del futuro, grazie al loro apporto di proteine, sali minerali, sono oltre mille le specie commestibili di insetti consumati nel mondo e circa l'80% della popolazione mondiale li consuma già. In Europa stanno già nascendo ristoranti dove la proposta gastronomica si basa proprio su “prelibatezze” a base di bagherozzi, farfalline, cavallette, e vespe.
Sono nati negli ultimi anni i progetti che intendono produrre ingredienti per mangimi – farine proteiche e lipidi – a partire dagli insetti. Questa nuova tipologia di mangimi è perfetta per sostituire quelli attualmente utilizzati che sono a base di pesce. Inoltre rappresenta una alternativa più economica e più sostenibile.

 

Da non sottovalutare l’aspetto sostenibile della farina di insetti grazie alla quale, sostituendo la farina di pesce, di cui l’Europa importa il 90% dal Sud America, si riducono le immissioni dovute al trasporto di milioni di tonnellate. Questo consente un importante ripristino della fauna marina.

 

Un progetto di giovanissimi piacentini è la startup BY-ento «Nel 2050 la popolazione umana raggiungerà i 9 miliardi: dovremo pensare bene come procurarci il cibo per nutrire tutte queste persone» dicono gli ideatori  «Gli insetti possono diventare fonte proteica per la nutrizione animale e fornire così una risposta alla spirale dei prezzi che innescherà la domanda crescente di cibo».

Verranno allevati insetti che saranno in seguito disidratati o essiccati per fare farine altamente proteiche destinate inizialmente all’alimentazione degli animali domestici e in seguito ai grandi allevamenti avicoli, suinicoli e dell’acquacoltura.

Un’altra azienda tutta Made in Italy, che opera nell’ambito, è Diptera, ha vinto come start-up il Premio Nazionale per l’Innovazione nel 2014 e si propone e opera per trasformare gli insetti in cibo per animali. Vittorio Bava, ideatore del progetto, dopo aver mangiato grilli fritti in Messico e dopo aver notato la diffusione dell’alimento, durante un viaggio in Asia ha avuto la folgorante idea.
Dalle ricerche è emerso che negli Usa si vendono già delle barrette proteiche per sportivi a base di farina di grilli, allora perché non utilizzare gli insetti come materia prima per produrre margini per animali?
Sicuramente una bella idea che però deve fare i conti con il cosiddetto yuck-factor (il rifiuto istintivo di mangiare insetti), che appartiene a tutti noi occidentali. Ma se riflettiamo cosa mangiano uccelli e pesci in natura?
Quante volte hai visto il tuo cane o il tuo gatto, giocare e poi mangiare una mosca?
Tutto naturale dunque!

Per la produzione di alimenti di animali Diptera prevede larve di Hermetia Illucens (mosca soldato nera), la vorace larva (ricca di proteine e di grassi) ingrassa alla velocità della luce: “dopo 432 ore, 1 grammo di uova di mosca “soldato nera volante” si trasforma in 2,4 kg di proteine di larve”. Sono previsti anche “allevamenti intensivi” di mosca comune, verme della farina e baco da seta.

Tutti questi insettini vengono nutriti utilizzando scarti dell’industria alimentare (soprattutto scarti di produzione, rimanenze di mercati ortofrutticoli e dettaglianti, scarti di lavorazione dell’industria della trasformazione) che non finiscono in discarica e magicamente si “convertono” in proteine e grassi utilizzabili nella nutrizione animale riducendo così l’inquinamento atmosferico e idrogeologico.
Considerevoli i prezzi di produzione della farina di insetto molto più economici rispetto a quella di pesce e le proteine sono le stesse. Si ripristinano i margini dei mangimifici e degli allevatori, messi in difficoltà dal prezzo della farina di pesce. A cascata anche i consumatori finali, inclusi i miliardi di persone che compongono la nuova classe media globale, potranno avere accesso a una quota maggiore di carne e pesce.

Da non sottovalutare l’aspetto sostenibile, sostituendo la farina di pesce, di cui l’Europa importa il 90% dal Sud America, si riducono le immissioni dovute al trasporto di milioni di tonnellate, ecco che la fauna marina si ripristina. La farina di insetti inoltre sostituisce i prodotti a base di soia o altri vegetali, quindi risorse come terra e acqua tornano disponibili per l’alimentazione umana. A differenza del bestiame, gli allevamenti di insetti richiedono poco spazio, poca acqua, poca energia e non emettono i dannosissimi gas serra.

Un tipo di alimentazione tutta naturale, ricca di tutto quello che serve ai nostri amici a quattro zampe e di grande sostenibilità.


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